L’errore che facciamo tutti quando partiamo per un weekend fuori porta: è questo che “invita” i ladri ad entrare.
Le ore passate fuori città, che sia un sabato di ottobre per cambiare aria o una settimana al mare d’agosto, sono l’antidoto perfetto alla routine. Purtroppo coincidono anche con le finestre più appetibili per i ladri. La cronaca lo ricorda puntualmente: i furti in appartamento prediligono le case disabitate, quando gli ingressi restano al buio, la posta s’infila nella cassetta senza essere ritirata e la vita domestica sembra “mettere in pausa”.

La paura è comprensibile, ma non deve trasformarsi in paranoia: conoscere come ragionano i malintenzionati e mettere in campo misure semplici, di buon senso, riduce drasticamente il rischio. Soprattutto, dobbiamo evitare di commettere un errore molto comune che li “invita” ad entrare.
L’errore che invita i ladri ad entrare in casa tua
I professionisti del crimine non improvvisano. Osservano i ritmi del quartiere, i passaggi condominiali, i piccoli segnali che tradiscono l’assenza prolungata. A far la differenza sono spesso i dettagli: una luce che non si accende mai, un campanello che squilla a vuoto più giorni di fila, consegne lasciate sugli zerbini, persiane sempre serrate.

In questo quadro, ci sono comportamenti ricorrenti—apparentemente innocui—che finiscono per funzionare come un vero invito. Ed è qui che entra in gioco l’errore che molti, davvero molti, commettono senza pensarci. Può sembrare un gesto banale, figlio dell’entusiasmo o della voglia di condividere.
Eppure quel racconto minuto per minuto che facciamo sui social come la foto al bagagliaio, la storia con la posizione in autostrada, il post con l’hashtag “finalmente in vacanza, fanno esattamente ciò che chi osserva dall’esterno spera: confermano che l’abitazione è priva di passaggi, che nessuno accenderà le luci a sorpresa, che i rumori notturni non allertano nessuno.
Il problema non è solo l’amico distratto, ma la platea allargata: contatti allentati, profili aperti, condivisioni pubbliche, geolocalizzazioni involontarie. Ecco perché serve una strategia complessiva, che unisca discrezione digitale, qualche accorgimento tecnico e una rete di vicinato. Come difendere la tua casa?
- Serrature robuste e ferramenta adeguata. Valuta cilindri europei certificati antieffrazione, un defender che protegga il cilindro e, se possibile, una serratura multipunto che blocchi la porta in più ancoraggi. Un installatore qualificato saprà indicare soluzioni compatibili con il tuo infisso
- Finestre e scuri con chiusure di qualità. Punti deboli come vasistas e porte-finestre meritano sistemi con meccanismi antistrappo e anti-trapano. Anche una semplice leva di bloccaggio ben progettata fa la differenza
- Illuminazione interna su timer o smart. Programmare l’accensione a orari variabili simula la presenza. Le lampadine connesse consentono scenari più credibili—luci in stanze diverse a rotazione—e, all’occorrenza, il controllo da remoto
- Luce esterna con sensore di movimento. Ingressi, vialetti e angoli bui illuminati all’improvviso sono un deterrente naturale. Collegare i sensori a una videocamera che invia notifiche in tempo reale aumenta la capacità di reazione.

Ma soprattutto, non affiggere messaggi di assenza sulla porta o nel condominio, evita aggiornamenti pubblici che rendano evidente il tuo allontanamento; limita la platea delle storie e rimanda le condivisioni a dopo il rientro. Poi, sospendi o dirotta temporaneamente consegne e abbonamenti a domicilio. Se hai un fisso, attiva il trasferimento di chiamata verso il cellulare, così il numero “risponde” anche quando non ci sei.
Ancora, usa un timer per una o più luci interne e combina, se puoi, la simulazione di presenza con suoni ambientali (TV o radio a basso volume in orari credibili). Nonostante l’assenza, cura l’esterno: piante in ordine, tappeti non arrotolati, bidoni e biciclette come li lasci normalmente.
Chiedi ad un vicino di fiducia farlo ed anche di ritirare la posta, alzare e abbassare tapparelle ogni tanto, dare un’occhiata alle aree comuni. Sii discreto al momento della partenza: niente valigie in vista per ore sul pianerottolo, niente chiavi “nascoste” nei soliti posti. Inserisci i tuoi dati all’interno dei bagagli, non all’esterno, per non esporre indirizzo e tempi d’assenza.