Hai un ISEE compreso tra 8.000 e 15.000 euro? C’è un bonus da 550 euro pensato proprio per te. Ma attenzione: c’è una scadenza che non aspetta nessuno.
Smettiamola di lasciare soldi sul tavolo. Con l’autunno arrivano libri, abbonamenti ai mezzi e bollette più salate, e l’ansia finanziaria può esplodere in un attimo. Quante volte ti sei detto “ci penserò domani” e poi la scadenza è volata via? Ecco il punto: c’è un bonus da 550 euro che può alleggerire tutte queste spese.

Ma se non ti muovi ora, rischi di perderlo.Vuoi davvero regalare al caso mezzo stipendio? Ecco come fare richiesta in maniera rapida e la scadenza improrogabile che non aspetta nessuno.
Come richiedere il bonus da 550 euro
Ogni giorno si accumulano costi “invisibili” ma inevitabili — il mensile dell’autobus, una bolletta che lievita, la quota per le attività scolastiche — e improvvisamente lo spazio nel budget sparisce. La soluzione esiste, è regolamentata dall’INPS, e ha una data impressa in rosso: scade il 31 ottobre 2025.

Il contributo è destinato a chi ha un ISEE ordinario valido tra 8.000 e 15.000 euro, e serve a sostenere proprio quelle voci che in questo periodo pesano di più: spese scolastiche, trasporto e utenze domestiche. E la buona notizia è anche un’altra: è cumulabile con altri bonus regionali, quindi può sommarsi a misure locali senza creare incompatibilità, purché rispetti i requisiti specifici di ogni intervento.
Il bonus da 550 euro è attivo e si richiede con una domanda online sul portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS. Se preferisci, puoi affidarti a patronati o consulenti fiscali abilitati, che gestiscono la pratica e riducono il margine d’errore. Per completare la richiesta servono un ISEE in corso di validità nella fascia prevista (8.000–15.000 euro), un documento d’identità, i dati personali e contrattuali e, quando richiesti, eventuali documenti relativi alle spese o ai periodi di lavoro connessi.
L’INPS indica le modalità passo passo: segui le schermate, verifica i campi anagrafici, carica gli allegati nelle estensioni ammesse e, una volta inviata la domanda, salva la ricevuta di protocollazione. Qui arriva il “trucco” più utile, che in realtà è un’abitudine intelligente confermata dagli esperti: gioca d’anticipo e punta alla completezza dei documenti. Tradotto: aggiorna l’ISEE prima di iniziare, controlla che i dati anagrafici coincidano con quelli registrati presso l’INPS, rinomina i file in modo chiaro e verifica che siano leggibili. Sembra niente, ma evita i rigetti che nascono da piccoli errori tecnici.
E fai tutto da canali ufficiali: portale INPS o patronati accreditati, stop. Un altro tassello che molti ignorano è la cumulabilità con i bonus regionali. Questo contributo si somma, non sostituisce. Se la tua Regione prevede aiuti su libri, trasporti o utenze, puoi ottenere un sostegno più robusto, a patto di rispettare i requisiti specifici. Il consiglio pratico è semplice: verifica i bandi regionali attivi sul sito del tuo ente locale e allinea le scadenze. Coordinando le domande, massimizzi l’effetto senza rischiare sovrapposizioni o rigetti per incompatibilità.
Ora, parliamo di timing. La scadenza è il 31 ottobre 2025. Non lasciare che un dettaglio ti faccia perdere il treno: se non hai ancora lo SPID, attivalo subito o prenota un appuntamento al patronato; se l’ISEE è fermo a mesi fa, aggiorna i dati — ci vogliono pochi giorni, ma senza quello la pratica non parte. E soprattutto non aspettare l’ultimo weekend: quando migliaia di persone cliccano contemporaneamente, gli intoppi sono dietro l’angolo.





