Detrazione figli fino a 30 anni? Attenzione: la manovra ha stretto le regole e pioveranno un mucchio di multe

La manovra ha cambiato le regole sulla detrazione per i figli a carico fino a 30 anni. Ecco cosa sapere per evitare multe e sanzioni.

Le famiglie che hanno da sempre goduto delle detrazioni per figli a carico dovrebbero informarsi sulle novità dopo l’ultima manovra. È importante per evitare delle sanzioni. In particolare per i figli a carico fino a 30 anni sono cambiate le regole.

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Detrazione figli fino a 30 anni? Attenzione: la manovra ha stretto le regole e pioveranno un mucchio di multe – uspms.it

La manovra stringe e cambia la platea. Dal 2025, quindi, stop alla detrazione per over 30: chi sbaglia la dichiarazione rischia sanzioni. Meglio non farsi trovare impreparati.

Come cambiano le regole della detrazione per figli fino a 30 anni

Se continui a indicare tuo figlio trentenne come “a carico” per la detrazione Irpef, rischi di restituire soldi e beccarti pure una sanzione. Non è terrorismo fiscale, è realtà. Quante volte spuntiamo quella casellina “per abitudine”? E se quest’anno le regole fossero cambiate proprio lì dove non te lo aspetti?

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Come cambiano le regole della detrazione per figli fino a 30 anni – uspms.it

Il problema è semplice da raccontare e facilissimo da sottovalutare. Parliamo della detrazione per figli a carico, che per anni ha seguito logiche note e ripetute a memoria. Poi arriva la Legge di Bilancio 2025 e stringe la vite: dal 1° gennaio cambia l’età oltre la quale la detrazione non spetta più, salvo un’eccezione importante.

Infatti dal 1° gennaio 2025 la detrazione per figli a carico spetta solo se il figlio ha un’età compresa tra 21 e 29 anni. La detrazione massima è di 950 euro per figlio e vale solo fino al compimento del 30° anno. Per i figli con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/1992, la detrazione resta valida anche oltre i 30 anni. Per i figli over 30 non disabili la detrazione non è più fruibile.

Attenzione però a un passaggio che molti ignorano: se tuo figlio non è più detraibile perché ha superato l’età, puoi comunque continuare a portare in detrazione le spese sostenute per lui (mediche, universitarie, sportive e via dicendo) quando risulta ancora fiscalmente a carico e nel rispetto dei limiti di reddito previsti dalla normativa vigente. Quindi non è tutto perso: si tratta solo di capire cosa è cambiato, cosa rimane e come compilare i moduli senza inciampare.

Come muoversi, in pratica? Prima cosa: verifica la data di nascita del figlio e stabilisci se nel 2025 rientra nella fascia 21–29 o se ha già superato il trentesimo compleanno. Non dare per scontato che il precompilato abbia fatto tutto da solo: entra nel quadro “Familiari a carico” e controlla i flag. Se il figlio ha compiuto 30 anni, rimuovi l’indicazione che genera la detrazione e valuta, con l’aiuto del tuo consulente, la corretta ripartizione temporale se il compleanno cade durante l’anno. Se sei dipendente, ricordati di aggiornare anche le dichiarazioni al datore di lavoro, così il conguaglio in busta paga non ti porterà sorprese a fine anno.

Se ti accorgi tardi di aver fruito della detrazione senza averne diritto, non aspettare l’avviso. Chiedi al commercialista di verificare la strada più pulita: una dichiarazione correttiva/integrativa o gli strumenti di regolarizzazione previsti dalla legge per ridurre gli effetti di sanzioni e interessi. Agire in autonomia “a tentoni” è la scorciatoia per peggiorare la situazione. Meglio un confronto di dieci minuti oggi che un ping-pong di PEC domani.

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