Fumare è davvero un lusso, una situazione che porta a un rincaro davvero senza parole, siamo senza parole. Ecco cosa sta per accadere.
Il panorama del fumo sta per subire una trasformazione radicale, con un rincaro che potrebbe elevare il gesto di fumare a un vero e proprio lusso. Questo non è il solito aggiustamento di prezzo ma un aumento che potrebbe cambiare radicalmente le abitudini dei consumatori, la percezione sociale del fumo e avere un impatto significativo sul mercato e sulla finanza pubblica. Al centro del dibattito, una proposta di aumento che, se attuata, altererebbe drasticamente il costo al dettaglio di sigarette e tabacco.

Tra i consumatori regna l’incertezza, con alcuni che considerano l’idea di fare scorte preventive, altri pronti a ridurre o abbandonare il vizio, e altri ancora preoccupati per i potenziali effetti collaterali come l’aumento degli acquisti transfrontalieri e del commercio illegale. I rivenditori anticipano un cambiamento significativo, non tanto per i margini di guadagno, che rimangono regolati, ma per il possibile calo dei volumi di vendita. Sul fronte sanitario, invece, si vede un’opportunità per ridurre l’inizio del fumo tra i giovani e incoraggiare i fumatori a diminuire il consumo.
In un contesto di bilancio teso, con la necessità di trovare risorse per la sanità e il welfare, la proposta di un aumento sostanziale delle tasse sui prodotti del tabacco rappresenta una novità assoluta per l’Italia, con potenziali conseguenze quotidiane imprevedibili.
Come cambieranno i conti: la proposta di una tassa da 5 euro a pacchetto
La discussione si concentra su una proposta di introdurre una tassa fissa di 5 euro per ogni pacchetto di sigarette, che si aggiungerebbe alle accise e all’IVA esistenti. Questo porterebbe a un aumento immediato del prezzo di vendita al dettaglio, con un impatto diretto e tangibile per i fumatori abituali, che si troverebbero a dover riconsiderare il proprio budget personale o familiare.
I promotori vedono in questa misura un doppio obiettivo: finanziare la spesa pubblica sensibile e dissuadere il consumo di tabacco, soprattutto tra i giovani, utilizzando il prezzo come leva di salute pubblica. Tuttavia, emergono preoccupazioni per i possibili effetti regressivi su redditi medio-bassi e per il rischio di un aumento del mercato illecito.

Dal punto di vista economico, l’introduzione di questa tassa avrebbe ripercussioni su tutta la filiera del tabacco, influenzando strategie di prezzo e di mercato, e potrebbe portare a un cambiamento nel consumo verso prodotti alternativi, a seconda delle regolamentazioni applicate. Inoltre, il significativo differenziale di prezzo rispetto ai paesi confinanti potrebbe incentivare il turismo del fumo e complicare i controlli sul commercio illecito.
Il dibattito è ancora in corso, con opinioni divise tra chi chiede misure coraggiose per la salute pubblica e chi sollecita equità e accompagnamento per i consumatori e la filiera. In questo scenario, i fumatori si trovano a riflettere sull’imminente possibilità che accendere una sigaretta diventi un lusso non alla portata di tutti.





