Attenzione: se la tua estetista indossa occhiali che filmano, potresti essere registrato senza consenso, scopri perché è un problema serio.
Il caso della ceretta a Manhattan riaccende il dibattito: gli occhiali intelligenti con videocamera di Meta moltiplicano i dilemmi sulla privacy in luoghi intimi

Gli occhiali intelligenti sono tornati al centro delle polemiche a seguito di un episodio che ha sollevato non poche preoccupazioni.
Durante una ceretta brasiliana a Manhattan, un’influencer ha scoperto che la sua estetista indossava gli occhiali con videocamera , suscitando un acceso dibattito sui diritti alla privacy.
Gli occhiali intelligenti con videocamera un problema per la privacy di ogni persona
Questo incidente ha messo in luce la problematica relativa alla sicurezza e alla fiducia nei confronti dei servizi che si avvalgono di spazi intimi.

La cliente, dopo aver notato gli occhiali, ha espresso il suo disagio nonostante le rassicurazioni dell’operatrice, che ha affermato di non essere in fase di registrazione. Tuttavia, la possibilità che tutto potesse essere filmato ha creato un’atmosfera di tensione, portando la vicenda a diventare virale sui social media.
La situazione ha evidenziato quanto sia difficile verificare se dispositivi come questi siano attivi o meno, aumentando i timori sulla violazione della privacy.
La diffusione degli occhiali di Meta ha riacceso vecchie preoccupazioni legate alla privacy, soprattutto in ambienti sensibili come spogliatoi, palestre e centri estetici.
La presenza di una telecamera sul volto rende sottile la linea tra vita privata e sorveglianza, sollevando questioni non solo tecniche ma anche sociali. Anche se i produttori includono indicatori luminosi per segnalare la registrazione, questi possono essere facilmente occultati o passare inosservati, spostando l’onere della vigilanza su chi viene ripreso.
Dal punto di vista legale, filmare persone in luoghi privati senza consenso può costituire reato, oltre a violare il Regolamento europeo sulla protezione dei dati. Gli esercenti si trovano di fronte a responsabilità non solo morali ma anche legali, dovendo adottare misure adeguate per prevenire abusi. Negli Stati Uniti, la situazione varia a seconda dello Stato, ma molti luoghi adottano politiche interne per prevenire riprese non autorizzate.
Il rapporto di fiducia tra cliente e professionista risulta compromesso dall’introduzione di dispositivi di registrazione, alterando la dinamica psicologica della seduta. Meta difende l’utilizzo degli occhiali come mezzo per catturare momenti di vita senza l’uso delle mani, ma la facilità con cui si può filmare solleva interrogativi sull’appropriatezza di tali dispositivi in determinati contesti.
Per evitare incidenti simili, è fondamentale adottare misure preventive, come segnaletica chiara, deposito obbligatorio di dispositivi di registrazione, policy aziendali restrittive, e formazione del personale su privacy e gestione dei reclami.
È importante anche che i consumatori siano proattivi, chiedendo la rimozione di occhiali con videocamera prima di iniziare qualsiasi trattamento, a tutela del proprio diritto alla privacy.